I vari tipi di guru – II parte

SECONDA PARTE

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Il Guru Bramanishta

Il guru brahmanishta è colui che è stabile nella suprema consapevolezza. E’ un jivanmukta, ovvero un essere liberato mentre è ancora in vita. Non si preoccupa di insegnare, guidare, ispirare o illuminare gli altri. E’ completamente immerso nella sua conoscenza ed esperienza dell’assoluto, ed è questo lo stato in cui egli esiste. Se non ci fossero i devoti e i discepoli ad assumersi la responsabilità di nutrirlo e vestirlo, andrebbe in giro denutrito e senza vestiti. E’ disinteressato e inconsapevole delle questioni che riguardano il corpo. Così come il sale si mescola con l’acqua dell’oceano e non esiste come entità separata, così il guru brahmanishta è immerso in brahma, il supremo. Non è possibile per noi semplici mortali comprendere il mondo in cui egli vive. Non possiamo mai sperare di conoscere le profondità che egli esplora e neppure le vette che egli scala. E’ la luce dello spirito che illumina il suo essere. Quando ciò accade, non ci sono orecchie che odono, occhi che vedono, mani che toccano, o parole che comprendono. Il brahmanishta vive nel totale silenzio, esterno e interno. Raramente o mai pronuncia lunghi discorsi o sermoni. Spesso non è neppure consapevole della presenza dei devoti e dei discepoli che lo circondano. A volte può pronunciare parole incoerenti o che non hanno alcun significato per i presenti. Solo un uccello può comprendere il linguaggio di un uccello, o uno Shakespeare l’ingegno e l’ironia di uno Shakespeare. Nonostante il comportamento del guru brahmanishta, le persone si affollano da lui a migliaia. Sembra che il solo fatto di essere in sua presenza e sperimentare il calore e lo splendore che emanano dal suo essere siano un raro privilegio. Si sa che molti miracoli sono capitati nelle vite dei devoti e discepoli di un brahmanishta. Ma lui non è nemmeno consapevole che queste cose accadono attraverso di lui. Il potere divino manifesta se stesso nel guru brahmanishta. Egli è l’esempio vivente dei poteri inerenti all’uomo. Anche se può essere perso in se stesso, è capace di tirare fuori la tua fede, la tua devozione, e la tua resa. E’ capace di evocare le più alte qualità della tua personalità e di spingerti a guardarti dentro. Ramana Maharshi è stato un vero esempio di guru brahmanishta. Nacque nel sud dell’India durante il secolo scorso. Aveva viaggiato così tanto dentro di sé che molto spesso non aveva alcuna conoscenza di ciò che lo circondava, eppure le persone che si radunavano da lui a migliaia, trovavano un’immediata soluzione ai loro problemi. La sua trasmissione di energia era un processo spontaneo, anche se lui stesso non faceva alcuno sforzo per trasferire la sua energia ai discepoli. Prima o poi, questi jivanmukta possono perdere totale consapevolezza del corpo e smettere di mangiare, anche quando viene offerto loro del cibo. Trascendono il loro corpo e sono quindi noti come videhamukta. A questo punto, non possono vivere per più di dieci o dodici giorni, dopodiché abbandonano la loro cornice mortale. Il guru brahmanishta non va confuso con un “avatar purusha”, che si è incarnato per realizzare una particolare missione nel mondo. L’avatar purusha può essere meglio accostato a un giovane dio. Egli ha trasceso il ciclo della nascita e rinascita. Non si deve evolvere, né è governato dalle leggi del karma e dell’evoluzione. Egli si incarna in questa vita per compiere un ordine divino. Quando la missione è completata, l’avatar purusha ritorna a mondi sconosciuti. Il brahmanishta guru è il culmine di tutti gli stadi di evoluzione spirituale.


Il Guru Femminile

Nessun trattato sui guru è completo senza una menzione speciale delle donne guru. A causa dell’intervento dell’ortodossia, alle donne guru non è stato possibile sopravvivere in ampi numeri. Preti, capi religiosi e clerici, influenzati dalle norme convenzionali e ristrette della società, hanno avuto successo nell’impedire la crescita delle donne allo stato di guru. In India, le donne guru avevano un posto speciale. Sono state venerate dai tempi antichi, specialmente nel periodo di fioritura del tantra. Riferimenti alla loro esistenza si trovano nei Veda, nelle Upanishad e in altre scritture. Con l’avvento di alcune religioni, tuttavia, la situazione subì un forte cambiamento e per un lungo tempo venne limitato il ruolo delle donne come guru. Non vennero più viste come figure pubbliche. In epoche recenti, stanno riemergendo e, se la società sarà capace di superare i propri pregiudizi e complessi, avremo di nuovo il privilegio di ricevere l’iniziazione e la saggezza dalle donne guru. Un guru donna è una forza molto potente con cui avere a che fare. La sua innata natura intuitiva e psichica le consentono di progredire molto rapidamente sul sentiero spirituale. Le sue frequenze di pensiero sono molto più sottili di quelle degli uomini e di conseguenza è in grado di comunicare con le potenti forze dell’universo con grande facilità. E’ stato visto che i più grossi ostacoli al progresso spirituale sono l’intelletto e l’ego. Per progredire spiritualmente, si devono coltivare e mantenere le qualità dell’amore, della rinuncia all’io, della compassione, della tenerezza, dell’innocenza infantile, della fede, della devozione e dell’umiltà. Dato che queste qualità sono parte base e inerente della personalità della donna, è semplice per lei trascendere l’intelletto e lasciare che la sua fede e la sua devozione fioriscano. Bhakti, il cammino supremo per esperienze più elevate, che tutti i sinceri aspiranti si sforzano di mantenere, è l’essenza della natura della donna. Ciò le rende più facile gestire il risveglio della grande energia. Gli uomini, d’altro canto, trovano estremamente difficile gestire il loro ego e intelletto. Come risultato di ciò, sono lacerati dai conflitti e dagli scoppi a ogni sosta, quando il risveglio ha luogo. Forse gli uomini hanno un intelletto superiore rispetto alle donne, ma in questo caso sembra che non sia un gran vantaggio. Non è nostra intenzione cercare di stabilire la supremazia delle donne sugli uomini, o di provare che le donne possono meglio interpretare il ruolo di guru rispetto agli uomini. Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che le donne sono altrettanto competenti degli uomini in questo campo. Hanno giocato un ruolo cruciale nell’aiutare l’umanità lungo il cammino spirituale, ma le loro capacità non sono state pienamente riconosciute e accettate, e i loro nomi sono stati dimenticati dalla storia. A causa dei tabù e dei complessi della società, le donne sono state forzare a ritirarsi nell’oblio, o ad assistere e guidare altri in modo anonimo e nel più estremo segreto. Ma non si può negare la loro importanza. C’è un noto detto, “dietro ogni grande uomo c’è una donna”. Si è visto, sufficientemente spesso, che le donne hanno ispirato l’esplosione della grandezza negli uomini. In qualche momento cruciale della loro vita i più importanti guru sono stati benedetti proprio nel cammino spirituale dalla potente presenza di una yogini tantrica o di una donna guru che li ha iniziati ai riti tantrici. Molti guru possono esitare a dichiarare pubblicamente questo importante evento della loro vita, ma esso è una verità innegabile. Lascia perplessi il perché le donne, che hanno tali straordinari poteri e potenziale di guidare spiritualmente l’umanità, non dovrebbero ricevere il giusto riconoscimento e consenso. È la società orientata dalla religione che severamente la blocca nel suo ruolo di guru? O è il desiderio dell’uomo di sopprimerla spiritualmente per poterla sfruttare per i suoi obiettivi carnali? Nel tantra, una scienza antica quanto la civiltà stessa, è la donna e non l’uomo che gioca il ruolo dl guru. E’ la donna che inizia l’uomo alle pratiche. E’ la donna che prepara e conduce il rituale. E’ lei che mette il segno sulla fronte dell’uomo e gli dice su quale punto meditare. Una guru yogini tantrica ha la capacità di sopraffare completamente i suoi discepoli. Questo è il motivo per cui spesso le persone la considerano una strega, una fattucchiera, o qualche tipo di demonio che ricorre alla magia per prendere il controllo delle sue vittime. Questo concetto è assurdo. E’ vero che lei, come ogni altro guru, è sempre di vedetta per identificare discepoli meritevoli da guidare e iniziare. Ma è semplicemente il potere della sua mente e il magnetismo della sua personalità che attirano a lei le persone. Una yogini tantrica non è una strega o una fattucchiera. E’ una persona che ha sviluppato straordinari poteri mentali e fisici attraverso un duro lavoro e il sadhana personale. Per la sua natura indipendente e la sua obbedienza a nessuno ma al suo solo spirito, mostra intrepido coraggio e assenza di paura, vivendo qualche volta in totale reclusione o in condizioni molto dure e austere. I suoi codici di condotta, le sue norme di comportamento e la sua moralità ne fanno un individuo a parte. Solo il più audace degli audaci si può arrischiare a calpestare il suo sentiero che anche gli angeli temono di calpestare. Esteriormente, può apparire come una persona comune, quasi sempre molto lontana dall’immagine buona, santa, pia, virtuosa dei guru che abbiamo fissa nella mente. Ma specchiandosi nelle profondità dei suoi occhi, si può distinguere la purezza della sua anima. Come un orefice forgia ornamenti dall’oro, dandogli quindi utilità, scopo e direzione, nello stesso modo la donna guru accende e fa esplodere anime evolute, assistendole nel loro progressivo cammino evolutivo.