Swami Niranjananda Saraswati
Come possiamo usare lo yoga per sopravvivere nel mondo esterno?
Prima di tentare di capire come applicare lo yoga commercialmente, dobbiamo capire quali situazioni e quali limitazioni lo yoga affronti al giorno d’oggi, come diverse persone stiano utilizzando questo bisogno di proiettare lo yoga nella società, e quale possa essere il vostro ruolo in tutto ciò. Yoga è diventato un termine di moda, specialmente negli ultimi due o tre anni in India. Oggi migliaia di persone frequentano lezioni di yoga, ma non sanno che cos’è veramente lo yoga. Non sanno perché stanno praticando una determinata asana o un certo pranayama. Sembrano praticare puramente per lo sviluppo fisico – non in termini atletici, ma come modo di affrontare le limitazioni in cui la società li ha costretti. Chi sono queste persone che praticano yoga? Sono un po’ tutti i tipi di persona che si trovano nel mondo – da differenti occupazioni e professioni, di diverso status sociale, da varie fasce di reddito, tradizioni e religioni. Qual è la loro situazione nella vita? Si trovano in difficoltà su due fronti: quello fisico e quello economico. Con la parola “fisico”, mi riferisco qui alle limitazioni che la società ha imposto al corpo umano e al movimento. Per una persona media, nell’arco della giornata, qual è il rapporto tra il tempo passato in movimento e il tempo statico? Che sia al volante dell’auto, alla scrivania in ufficio, o sul divano in salotto a casa, voi siete statici per la maggior parte del tempo. Il tempo che passate in movimento è una parte minima. A casa vi muovete da una stanza all’altra, o se avete un giardino magari fate dieci passi fuori per raccogliere dei fiori o dare l’acqua alle piante, o forse fate una passeggiata di mezz’ora la mattina o la sera. Chi sente il bisogno di fare più attività fisica va in palestra, fa una sudata e torna a casa.
Questa situazione non è appropriata per il corpo fisico, perché la salute del corpo dipende dal movimento e dall’esercizio regolare di tutti gli organi del corpo. Dal cento per cento di movimento siamo scesi a circa il cinque per cento. Nelle metropoli la vita è diventata facile, e non si richiede molto sforzo fisico per nulla. Come risultato, nel corpo fisico si è creata una condizione di staticità che col passare del tempo diventa un carattere genetico. Le generazioni che seguono diventano deboli e pertanto sperimentano le malattie e gli squilibri, il che causa ulteriore deterioramento fisico.
Il secondo aspetto in cui la persona media si trova in difficoltà è quello economico. Al giorno d’oggi il mondo ruota intorno al denaro, e bisogna essere sicuri di avere un reddito sufficiente per soddisfare tutti i propri bisogni e quelli della propria famiglia. Questa tensione porta allo stress psicologico e alla debolezza mentale ed emotiva.
Ora, queste persone non vengono a praticare yoga per trovare l’illuminazione spirituale, ma per raggiungere la salute fisica e mentale. Non è di loro interesse sviluppare la creatività, cambiare la propria personalità o i propri valori. Vogliono semplicemente essere in forma fisica e migliorare leggermente le proprie condizioni mentali. Tutto qui. Poiché non vengono per il vero scopo dello yoga, non c’è alcun bisogno di predicare loro la filosofia dello yoga, e un insegnante di yoga deve prenderne atto. Senza questa capacità, voi non siete insegnanti di yoga, per quanti certificati e diplomi possiate conseguire.
A causa dell’aumentato interesse per lo yoga, molti insegnanti vedono lo yoga come un mezzo per guadagnarsi da vivere. Questa è una follia. A molti insegnanti di yoga non interessa se stiano insegnando lo yoga correttamente: si interessano solo dei guadagni monetari. Questa è una tendenza molto pericolosa. Col tempo, saranno evidenti i risultati negativi di questo modo di insegnare lo yoga, e la domanda di yoga subirà un declino.
Se volete diventare un vero maestro di yoga, avete la responsabilità di portare alla gente il giusto approccio, una corretta comprensione e la giusta pratica. Molti insegnanti oggi insegnano lo yoga del tira-e-molla, non lo yoga sthiram (stabile) e sukham (confortevole). Sono state create svariate etichette come “power yoga”, “yoga cinetico” e così via, ma coloro che propongono questi metodi non hanno una vera comprensione del sistema e tanto meno della tradizione dello yoga. Così, se volete lavorare come insegnanti di yoga, il primo impegno che vi dovete prendere è quello di essere sinceri nei confronti dello yoga. Altrimenti potrete insegnare, ma non sarete un rappresentante dello yoga, né qualcuno che comprende lo yoga. Come insegnanti di yoga, dovete vivere lo yoga. Vivete la vostra giornata con un atteggiamento yogico e siate il testimone, l’osservatore, il drashta di voi stessi.
Un altro fattore da comprendere è che nella società odierna il potere è in mano alle organizzazioni, non agli individui. Un’organizzazione si può evolvere se ha delle appropriate linee guida, dei corretti scopi e obiettivi. Quindi, se potete associarvi a un’organizzazione, oppure crearne una, fatelo. Non coltivate sogni troppo ambiziosi, altrimenti finirete per perdervi nelle vostre fantasie e non coglierete le opportunità esistenti. Se volete essere uno yogi, ricordate questo: non perdete le opportunità che esistono nel presente. Tutti facciamo piani, desideriamo fare molte cose, ma ci facciamo distrarre a tal punto dai nostri piccoli successi o piccoli problemi che i mezzi diventano il fine e il fine diventa i mezzi. Se siete parte di un’organizzazione o se ne state facendo crescere una vostra, dovrete anche sviluppare le necessarie competenze gestionali.
L’altro punto da ricordare è questo: non fatevi coinvolgere dai vostri successi pubblici. Forse vi chiederete che cosa fare quando gli altri vi vedono come una persona spirituale, illuminata o elevata, mentre in realtà siete solo uno studente di yoga. Ricordate che in quel momento vi state identificando con il vostro ego. Se qualcuno vi loda, gli crederete, o direte invece “io so quello che sono, non è la tua opinione che è importante ma la mia comprensione di me stesso”? Se pensate di avere un’inclinazione spirituale, ma le lodi vi esaltano e gli insulti vi deprimono, dov’è l’equilibrio che dovrebbe essere il risultato della vostra pratica? Pertanto dovete stare in guardia dalle situazioni, parole e idee che disturbano la vostra pace mentale.
Gli insegnanti di yoga dovrebbero anche conoscere l’anatomia e la fisiologia, e un po’ di psicologia. Dovrebbero conoscere pratyahara, dharana e dhyana. Dovrebbero avere la capacità di distinguere, per esempio, un’ambizione da un samskara – ripercorrere una catena di eventi e giungere a una conclusione. Dovrebbero avere una conoscenza di swabhava o della natura individuale e di hatha yoga, raja yoga, karma yoga, e bhakti yoga. Questo è sufficiente. Non occorre conoscere kriya yoga o kundalini yoga. Il 99 per cento delle richieste della società possono essere soddisfatte con la conoscenza di anatomia, fisiologia, psicologia, hatha yoga, raja yoga, karma yoga, dhyana yoga e bhakti yoga.
Ganga Darshan, Maggio 2005